Ma tu pensi sempre?
Ma tu pensi sempre?

Ma tu pensi sempre?

Cammino e penso. 
Ma tu pensi sempre?”

Si, purtroppo la mia mente non smette mai di pensare. Vorrei conoscere il tasto per spegnerla ma non l’ho ancora trovato.
So solo che abbassa il volume man mano che i km crescono. Più km metto sulle gambe e più il volume si abbassa, talvolta fino a non sentirla più, ma devono essere tanti km e tante ore. 

Lei parla, parla, parla, mi confonde, mi riempie, passa da un argomento all’altro talmente velocemente che talvolta dimentico il concetto precedente per concentrarmi sul successivo, che dura qualche secondo e poi svanisce ancora. E’ come quando fai un Brain Storming in azienda, dove tutti seduti attorno ad un tavolo, col caffè in mano, sputano cose da scrivere sulla lavagna.
Solo che qui ci sono solo io e non ho una lavagna nemmeno il caffè. Metto puntine su ciò che mi interessa, collego concetti a foto, pensieri utili a momenti, luoghi, passi, curve.

E’ come un computer in sovraccarico, una ventola che gira gira ma non raffredda, una radio di sottofondo, la tv che va e tu fai altro.

Solo che qui ci sono solo io e lei non è una tv o una radio, ma è dentro di me. E’ me. Fatico a trovare il confine tra me e lei, sempre che ci sia, sempre che sia possibile.
Mi chiedo se tutti sentono questo, se chi mi cammina attorno vive questo come lo vivo io. 

E’ utile da un lato, genera idee, pensieri e concetti che mi permettono di fare cose, tante cose. Mi fa fare collegamenti assurdi, mi spinge a provare cose impensabili, mi aiuta a creare, progettare, fare, sviluppare.
Ma non smette mai, è un continuo, anche quando vorrei solo silenzio. 

Il silenzio io lo cerco fuori da me e quando lo trovo, mi obbligo a non ascoltarla, mi obbligo a fare silenzio dentro di me.
Un po’ come quando trattieni il respiro e ti tappi le orecchie e senti tutto il resto del mondo ovattato e confuso fuori di te. 
Per riuscire a trovare quel silenzio dentro me devo concentrarmi, respirare con un ritmo preciso, chiudere gli occhi, ripetere il ritmo di respiro pensandolo e prolungare questo catena il più a lungo possibile.
Dura sempre molto poco, troppo poco, in rapporto allo sforzo che mi richiede. 

Oppure devo andare, camminare, correre, stare fuori ore e allora ad un certo punto non la sento più.
E’ la Fatica che la spegne e mi lascia un attimo di pace. 

Ho scoperto che non è normale. 
Ho scoperto che non tutti vivono cosi. 

Così, se qualche volta fatico a gestire la cosa, sono giustificata. 

Questo mi consola. 

Un commento

  1. Anonimo

    Mi sono rivisto in questo tuo pensiero…in questo tuo pensare.
    Ma meglio avere troppi pensieri, che non averne a fatto.
    Basta solo imparare a gestirli.
    Tutto questo mi aiuta a pensare 😄

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